Lettera aperta a Curzio Maltese
Milano, 25.1.2015
Caro Curzio,
vedo che in apertura del tuo intervento alla convention di Human Factor hai sollevato, in termini fortemente critici, il problema della scelta fatta da Barbara Spinelli (e da tutti i garanti), di entrare nel Parlamento Europeo all’indomani delle elezioni del 25 maggio.
Mi dispiace che tu abbia, più che legittimamente, sollevato questo problema in una riunione di SEL, mentre non lo hai mai sollevato in quella che è casa tua, nelle assise de L’Altra Europa, ivi compresa la recente assemblea del 17 ottobre.
Poi mi dispiace che a quella pur legittima critica tu non abbia sentito il bisogno di aggiungere un rimando ai risutati di quella scelta, cioè al contributo che Barbara Spinelli ha dato al gruppo parlamentare dell’Altra Europa, al Gue, alla battaglia per la democrazia e contro la discriminazione e la persecuzione dei migranti. Mi pare che in questo modo poco si contribuisca a rinsaldare i legami tra il gruppo parlamentare dell’Altra Europa, di cui anche tu fai parte, e i vostri elettori, e il corpo sociale di tutte le organizzazione che hanno concorso alle vostre elezioni.
Infine devo precisare che la versione che tu hai dato di quella vicenda non corrisponde al vero: non è stata la scelta di una singola persona nel chiuso del suo appartamento, come hai detto; è stata una scelta condivisa di tutti i garanti che hanno invitato Barbara (essendone testimone, posso dire che la hanno spinta) a compiere quel passo, come due mesi prima l’avevano spinta, contro un’altra sua precedente decisione, a candidarsi, seppure con la riserva di non entrare in Parlamento. Ed era stata una scelta condivisa anche da Ferrero e da Fratoianni, consultati in proposito da Marco Revelli, tranne non mettersi d’accordo su chi dovesse cederle il posto. La cosa è documentata da una risoluzione presa unanimente dai garanti in una riunione del 26 maggio (che qui di seguito riporto: in giallo la parte relativa alla questione), che Torelli non ha mai voluto pubblicare nonostante che tutti i garanti l’avessero approvata e ne avessero confermato l’approvazione nella successiva e ultima loro riunione, la settimana seguente.
Nel tuo intervento hai lamentato il fatto che quella decisione non sia stata comunicata all’assemblea dell’Altra Europa e sottoposta a una decisione. Quella decisione è in realtà stata da me comunicata (era già stata presa) sia all’assemblea dei candidati del 31 maggio e nella mia introduzione all’assemblea del 7 giugno. Non era noto solo quale dei due collegi elettorali Barbara avrebbe scelto di rappresentare. La sua scelta era già stata fatta, ma Barbara aspettava, per comunicarla, un comunicato dei garanti che non è mai arrivato (a irmare un comunicato di condivisione di quella scelta, dopo l’assemblea del 7 giugno, siamo stati solo Gallino ed io).
E’ vero, quella decisione, come tutte quelle importanti che l’avevano precedute, era stata presa dai garanti: era questa, e non altra, la sede decisionale che allora avevamo. Ma mi fa specie, però, che tu lamenti che l’assemblea del 7 giugno, fortemente turbata da una gazzarra inscenata da alcuni di coloro che erano contrari a quella scelta, non si stata chiamata a pronunciarsi su di essa. E questo, quando oggi, a nove mesi da allora, all’assemblea de l’Altra Europa viene ancora impedito, da chi ha governato l’organizzazione negli ultimi mesi, di votare perché L’Altra Europa non sarebbe ancora pronta.
In perfetta e immutata amicizia.