L’orizzonte teorico e pratico entro il quale collocare sia le analisi e le prospettive della nostra epoca sia il nostro agire è dato dalla crisi climatica e ambientale. Non la si può eludere né mettere in secondo piano, pena il ritrovarsi a dover fare i conti con contesti che non si padroneggiano più e in cui nemmeno ci si riconosce.
Ci …
Leggi l'articolo completo »L’8 e il 9 luglio, a due anni dal licenziamento via e-mail dei 500 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio, il collettivo di fabbrica, in rappresentanza degli operai che da due anni resistono alla loro condanna con un ricco programma di socializzazione della loro lotta e di riconversione ecologica della loro produzione ha convocato nello stabilimento occupato, insieme ai rappresentanti italiani, tedeschi e svizzeri del movimento Fridays for Future, un incontro per consolidare e sviluppare ulteriormente la loro convergenza, ribadirne il carattere aperto e internazionale promosso attraverso le manifestazioni comuni e i molti Insorgiamo tour realizzati nel corso di questi due anni.
Sabato 8 si è svolta un’assemblea con la partecipazione di oltre 200 attivisti, di cui molti venuti da Svizzera e Germania, in cui sono state presentate le prospettive dei vari partecipanti. Ad essa ha fatto seguito la divisione in quattro gruppi di lavoro – convergenza, comunità energetiche, destre e negazionismo climatico, mobilità e prospettive dell’industria automobilistica – i cui risultati sono poi stati esposti nella riunione conclusiva. I tempi stretti a disposizione non hanno consentito un approfondimento sufficiente dei temi affrontati. Su mobilità e industria automobilistica, riassumo qui per punti ciò che sono riuscito solo in parte ad esporre:
Le soluzioni possono essere:
La mobilità sostenibile offre sicuramente una molteplicità di impieghi e di occasioni di lavoro più interessanti del lavoro alla catena di montaggio. Ma come è sbagliato pensare di sostituire il parco automobilistico a propulsione termica con uno elettrico di pari entità, così è illusorio pretendere che a ogni impiego nell’industria dell’auto attuale possa corrisponderne uno in quella della mobilità elettrica.
Indubbiamente ci vorranno molti veicoli di nuova concezione per la mobilità flessibile e molti addetti a un governo decentrato della mobilità, ma come in molti altri settori, non è detto che tra posti persi e posti nuovi il conto torni. Mobilità intersettoriale sostenuta da formazione, reddito di base garantito e riduzione degli orari di lavoro sono strumenti della transizione irrinunciabili.
Ma il vero problema è promuovere dal basso anche la transizione della produzione. E come?
E come? Con società o associazioni di impresa comuni a produzione e utenze. La Volkswagen lo ha fatto in passato, insieme a una società di distribuzione elettrica, per smerciare i suoi cogeneratori ricavati dal motore di un’automobile. Lo si può fare anche per promuovere il trasporto pubblico e quello flessibile.
I negazionisti di fatto sono quelli che riconoscono l’imminenza, la gravità e le dimensioni della crisi ecologica e ambientale (ormai sono la maggioranza, soprattutto tra le élite dirigenti e le forze al governo di tutto il mondo), ma che poi continuano ad agire come se nulla fosse. Anzi peggio. Alle grandi opere infrastrutturali pensate per una crescita che non ci …
La Terra ha bisogno di una conversione ecologica. La dobbiamo fare noi umani senza aspettare che proceda senza di noi: siamo noi i responsabili del suo degrado, perseguito contro il resto del vivente fin quasi alle estreme conseguenze. Ma possiamo invertire questo trend avendo come alleati, in questo cammino all’incontrario, tutto ciò che la vita spontaneamente produce. La conversione ecologica …
x-GKN, poi QF, ora Fabbrica Socialmente Integrata Insorgiamo: quasi due anni fa oltre 400 lavoratori vengono licenziati da un giorno all’altro via e-mail. La multinazionale che anni fa ha rilevato la fabbrica intende delocalizzare gli impianti in Polonia. Gli operai dicono NO e presidiano la fabbrica per impedire che vengano portati via macchinari di avanguardia. Vengono licenziati una seconda volta …
Dilaga il negazionismo climatico e ambientale. Quello concreto. Quello effettivo. Finché la disputa si svolgeva all’interno della comunità scientifica, i negazionisti – in Italia guidati prima dal prof. Zichichi, “lo scienziato di Andreotti”, poi da Paolo Prodi, il fratello scemo di Romano – sono sempre stati una piccola minoranza in continua diminuzione, ancorché ben foraggiata dall’industria dei fossili. Imperversavano sui …
In libreria dal 13 gennaio 2023.
LE ORIGINI DELLA STORIAQuello che ha formato e tenuto insieme Lotta continua, e che ancora adessoirrita o intriga amici e nemici a distanza di decenni, sono state l’amicizia ela fiducia reciproca tra persone dall’origine e dal destino più diverso. Un’amiciziae una fiducia formatesi e confermate in un’esperienza comune diqualcosa di raro e straordinario: la …
Le guerre non bisognerebbe mai iniziarle e, una volta “scoppiate”, bisognerebbe adoperarsi per farle cessare il più presto possibile, ma soprattutto bisognerebbe evitare tutte le iniziative che possono portare al loro “scoppio”. Non per una astratta pretesa di armonia tra i popoli, ma per evitare il costo che le guerre comportano sia per chi le “vince” che per chi le …
Siamo ormai entrati in pieno in una crisi climatica e ambientale secolare, sicuramente per molti aspetti irreversibile. Pochi, soprattutto i giovani, si adoperano, spesso con tutte le loro forze, per rallentarne gli sviluppi: difendono il loro futuro, le loro vite. Molti la ignorano. Molti altri sanno benissimo che c’è, che è gravissima, ma fanno come se non esistesse e inseguono …
Hanno sbagliato paese.Da trent’anni, quasi ogni anno, 30-40mila “diplomatici ambientali” si riuniscono in qualche città del mondo per decidere come salvare il clima della Terra dall’effetto serra. Un rito inutile perché inconcludente (e lo si sa già prima), ma molto costoso, sia in termini economici che di emissioni (viaggiano tutti in aereo). Quest’anno, giunto alla sua 27° edizione, quel rito …
La cura come paradigma della transizione
In una precedente discussione su lavoro e decrescita all’incontro Venezia 2022 ho insistito sull’importanza di mantenere ferma la distinzione tra lavoro, da un lato, e lavoratori e lavoratrici, dall’altro. Nel linguaggio sindacale e politico spesso si usa il termine lavoro per indicare il popolo di coloro che lavorano, assegnando al primo i meriti e la …
Nella visione promossa dall’enciclica Laudato sì le prime e vere vittime del degrado ambientale che sta soffocando il pianeta sono i poveri della Terra: sia quelli – la maggioranza – che vivono in paesi già soggiogati dal colonialismo, che ne ha devastato gli habitat e cercato di cancellarne costumi e culture tradizionali, impoverendoli, sia quelli, sempre più numerosi, relegati ai …