Una proposta per cambiaresipuò
Questo è il testo proposto da Guido Viale al comitato di garanzia che ha preparato l’assemblea di cambiare#sipuò dell’8.1.2013. Il testo non è stato approvato e pertanto non verrà presentato. Lo si pubblica qui a futura memoria.
L’assemblea di cambiare#sipuò-noicisiamo delle province di Milano e Monza Brianza, riunita l’8.1.2013 presso la Camera del Lavoro di Milano prende atto del fatto che sono venute meno le condizioni per la presentazione alle elezioni politiche del 2013 di una lista conforme, per programma e per selezione delle candidature, ai requisiti contenuti nella mozione approvata nella precedente assemblea milanese del 16.12.2012;
L’assemblea, constatato che la votazione telematica relativa all’apertura di un confronto con la lista Rivoluzione Civile-Ingroia ha visto la vittoria delle posizioni favorevoli all’adesione, con una maggioranza del 62 per cento dei votanti, pari al 32 per cento degli aventi diritto al voto, decide di trasmettere al comitato elettorale di Rivoluzione civile l’elenco delle candidature che verranno proposte nel corso di questa sessione, senza alcun ordine di priorità. Questo in considerazione del fatto che uesto inconsiderazione del fatto che il comitato elettorale di Rivoluzione civile, composto, a quanto ci è noto, anche se con modalità non formalizzate, dai segretari dei quattro partiti che sostengono la lista (Di Pietro, Diliberto, Ferrero e Bonelli), più Ingroia e De Magistris, ha avocato a sé ogni decisione sulla composizione delle liste. Vengono quindi meno le ragioni per discutere e mettere ai voti le due alternative per la determinazione dell’ordine delle candidature prospettate nel corso della prima assemblea milanese: quella cosiddetta “una testa un voto”, che intendeva dare la priorità alle candidature che avrebbero riscosso più voti in assemblea; e quella di una sua composizione equilibrata in base a criteri di genere, di provenienza territoriale, di condizione sociale e professionale e di età, da affidarsi dalla Presidenza dell’assemblea sulla base delle candidature proposte;
A tutt’oggi non siamo in grado di sapere se, quali e quante parti dei dieci punti programmatici proposti dal raggruppamento cambiare#sipuò, sinteticamente ripresi dalla prima parte della mozione approvata dall’assemblea milanese del 16.12.2012, verranno inclusi nel programma elettorale della lista Rivoluzione Civile. È però chiaro fin da ora che alcune delle candidature proposte per le teste di lista in diverse circoscrizioni contrastano apertamente, per cultura, posizioni politiche assunte in passato e orientamento per il futuro, con diversi dei punti qualificanti del programma di cambiare#sipuò: segnatamente per quanto riguarda la nostra opposizione alle Grandi opere, e in particolare al Ponte sullo stretto, all’impianto militare Dal Molin, e soprattutto al TAV Torino-Lione (proprio mentre la bandiera NOTAV diventava il fattore unificante di tutte le mobilitazioni contro le politiche governative e aziendali degli ultimi anni). Ma anche per quanto riguarda il sostegno alle forze dell’ordine che si sono rese responsabili del massacro dei partecipanti al G8 di Genova del 2001, la privatizzazione dei servizi pubblici locali, il ricorso all’energia nucleare, l’approvazione della guerra in Afghanistan, la trasparenza nella gestione del finanziamento pubblico ai partiti. Tutto ciò rende evidente che la discussione su questi come sui molti altri punti programmatici deve continuare sia durante che al di là della scadenza elettorale del 24-25 febbraio e che l’assunzione di una posizione univoca su queste questioni non può essere raggiunta a colpi di maggioranza, ma solo attraverso un approfondimento del confronto che metta al centro la coerenza tra gli enunciati programmatici di ordine generale e i comportamenti politici assunti da chi si candida a farsene portatore. Di qui la necessità di tenere in vita, qualsiasi sia la denominazione che vorrà assumere, questa assemblea, non solo dopo il 25 febbraio, ma anche con una sua riconvocazione all’inizio del prossimo mese. Si propone pertanto di convocare nella prima parte di febbraio un’assemblea che si svolga sotto forma di audizione, a cui invitare tutti i candidati della nostra circoscrizione che fanno capo a formazioni in vario modo confluite o affini alla lista Rivoluzione civile, sia alle elezioni nazionali che a quelle regionali;
Per quanto riguarda il rapporto che questa assemblea dovrà intrattenere con gli eventuali eletti della lista Rivoluzione civile, venute meno le condizioni approvate nella scorsa assemblea milanese del 16.12.2012 relativa ai primi due punti (cioè, la richiesta di candidati/e che siano caratterizzate da un riconosciuto impegno in lotte, comitati, associazioni o altri organismi coerenti con le finalità e gli obiettivi condivisi da questa assemblea; e che non siano tali da caratterizzare e condizionare in senso partitico l’immagine della lista che verrà presentata agli elettori), si propone di tener fermo, trasmettendolo al comitato elettorale della lista Rivoluzione civile, il quarto punto, che così recita:
[candidati/e] “che si impegnino a discutere con questa come con tutte le assemblee dei territori a cui fanno riferimento le scelte politiche con cui svolgeranno il loro mandato e a rispettarne le indicazioni, a battersi per una drastica riduzione dei compensi e degli emolumenti destinati ai parlamentari e, fin da subito, a versare la quota dei loro compensi che eccedano le esigenze del loro mantenimento e dello svolgimento del loro mandato alle finalità che verranno loro indicate da queste assemblee”;
in coerenza con questo requisito, chiediamo anche che il comitato elettorale si impegni a rendere pubbliche, in corso d’opera e non solo alla fine, le spese sostenute per la campagna elettorale e l’entità e l’origine delle entrate con cui esse verranno coperte.
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